IL TRASPORTO SU GOMMA IN ITALIA E COME ENTRARE NEL SETTORE

Il trasporto su gomma svolge un ruolo di estremo rilievo in Italia, basti pensare che 880 milioni di tonnellate vengono movimentate annualmente su strada. Infatti, nonostante sia indubbiamente necessario introdurre dei miglioramenti, si tratta di un settore che valica le numerose criticità con successo.
Come già anticipato, nella Penisola l’85% del traffico merci viaggia su gomma e solo il 15% su ferrovia, mentre le vie d’acqua interne restano quasi totalmente inutilizzate, a causa di porti poco attrezzati e mal collegati con le strutture logistiche italiane.
Tuttavia, nemmeno questo settore è esente da debolezze, evidenziate in primis dai dati Eurostat, che identificano l’Italia come uno dei paesi europei con i costi di trasporto pesante su gomma tra i più elevati, servizio che tra l’altro avviene su strade congestionate e infrastrutture obsolete. A ciò, si aggiunge un’altra minaccia: da gennaio 2019 sono stati segnalati ingenti aumenti tariffari ai valichi di frontiera di Austria e Germania. Inoltre, nonostante i dati ACEA evidenzino che il settore dell’autotrasporto occupa 2,4 milioni di persone in Europa, nella Penisola si ravvisa invece una carenza di autisti qualificati, problema che a sua volta alza i prezzi del servizio e la pressione nei tempi di consegna.
Ciò nonostante, il successo del trasporto su gomma sembra invalicabile ed è dovuto innanzitutto alla maggiore flessibilità che lo caratterizza e alla mancanza di un’efficiente rete interna di vie d’acqua, ben sviluppata invece in Francia e Germania. Per di più, un fattore di sviluppo è rappresentato dall’e-commerce, infatti lo shopping online nell’UE registra una notevole popolarità, tanto che nel 2018 il 69% degli internauti ha effettuato un ordine o acquisto online di beni o servizi a uso privato e le percentuali sono positive anche nel Paese, dove il 36% dei cittadini ha fatto compere su internet.
Ma anche le statistiche sottolineano l’operatività e l’efficienza delle imprese di autotrasporto italiane. Di fatto, negli ultimi tre anni la produttività dei piccoli autotrasportatori italiani, in aumento del 16,8%, batte quella tedesca, così come si riprende il mercato dei veicoli con massa maggiore di 3,5 Ton, grazie a un aumento del 9,9% rispetto a maggio 2018. Per quanto riguarda invece i veicoli pesanti (44 Ton), la competizione è presente tra tutte le principali case produttrici del mercato, quali Iveco, Volvo, Mercedes e Renault Trucks, Scania, Man e Daf, aziende che sono oltretutto attive sul fronte delle tecnologie innovative rivolte alla sostenibilità ambientale e alla sicurezza stradale. A questo scopo infatti, Mercedes-Benz Trucks presenterà a settembre 2019, in occasione dell’Iaa (Internationale Automobil-Ausstellung) di Francoforte, il nuovo Actros con guida autonoma di livello 2, in grado di offrire maggiore sicurezza e supporto al conducente.
Visto il successo che questo settore continua a riscuotere, avviare un’attività di autotrasporti è sicuramente un’idea allettante, alla cui base devono però esserci una decisione ponderata e la consapevolezza delle procedure da seguire e delle strategie da adottare.
Innanzitutto, è consigliabile ingaggiare un consulente del lavoro e un commercialista di competenza nel settore, al fine di studiare un business plan che tenga conto delle spese e delle tattiche per fronteggiare la concorrenza. Dopo di che, è raccomandabile l’intervento di un esperto in grado di seguire la laboriosa procedura burocratica, che inizia con un esame di idoneità, seguito dalla registrazione all’albo dei trasportatori e all’agenzia delle entrate per ottenere quindi l’apertura della partita iva. È necessaria poi la domanda di iscrizione al registro delle imprese con la denuncia di inizio attività al REA, senza dimenticare di recarsi presso gli uffici Inail per informazioni assicurative contro infortuni e malattie e all’Inps per gestire contributi e servizi previdenziali.
Fatto ciò, è necessario ottenere un fido di un certo valore e per questo bisogna presentare in banca una documentazione che attesti la solidità finanziaria. Infine, occorre il rilascio da parte del comune di residenza dell’attestazione di idoneità all’attività.
Dal punto di vista strategico invece, è sempre consigliabile iniziare con l’utilizzo di camion usati, preferibilmente non provenienti da privati, e con un organico ridotto.
Focalizzarsi sull’acquisizione di clienti è poi di vitale importanza e in questo gioca un ruolo rilevante la campagna promozionale. Il consiglio è quello di iscriversi a più canali pubblicitari, senza sottovalutare il volantinaggio ma privilegiando il web e inscrivendosi non solo su Google, ma anche su siti di consorzi, così da ricevere richieste di trasporti speciali o improvvisi. Infine, è bene affidarsi ad un esperto per l’apertura di un portale che risulti accattivante e completo nei contenuti, con chiare indicazioni su servizi, orari, costi ed eventuali promozioni.
Un investimento nel settore degli autotrasporti appare quindi conveniente, ma per ottenere il successo sperato è bene armarsi di scrupolosità e attenersi ai consigli qui espressi.

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